In Villa Vescova a Brendola sono iniziati i percorsi sulla legalità rivolti agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Questa mattina, in occasione della visita di due classi quinte dell’indirizzo Servizi per la sanità e l’assistenza sociale dell’IIS “Marzotto-Luzzatti” di Valdagno, sono state illustrate queste proposte educative, che hanno l’intento di far incontrare gli studenti, le persone in misura alternativa al carcere o ex detenute ospiti della Villa e gli educatori della comunità “Lembo del mantello” del Progetto Esodo di Caritas Diocesana Vicentina.
“Riteniamo – spiega il direttore di Caritas Diocesana Vicentina, don Enrico Pajarin – che sia molto importante, per i ragazzi, porsi in dialogo con persone che hanno vissuto o stanno vivendo un percorso di detenzione, perché è tramite le testimonianze dirette che si può cogliere il valore della legalità e maturare, quindi, una coscienza civica di rispetto dell’altro. Allo stesso tempo, gli ospiti di Villa Vescova possono inserire benefiche esperienze di testimonianza nel loro percorso di reinserimento sociale che noi offriamo loro attraverso l’inclusione socio-lavorativa”.
Le visite degli studenti, che durano una mattinata e che sono precedute da un incontro preliminare in classe con gli educatori del Progetto Esodo, prevedono una prima parte di conoscenza di ciò che è il “contenitore” Villa Vescova, per poi affrontare un focus e un laboratorio sul progetto “Coltivare la speranza: tessitori di lavoro, arte e legalità”, di cui capofila è l’Associazione Diakonia Onlus (gestore dei servizi-segno di Caritas Diocesana Vicentina) e che gode del sostegno di Fondazione Cariverona. Il fulcro del progetto è, appunto, l’inclusione socio lavorativa a favore di persone in misura alternativa al carcere o ex detenute, che in Villa svolgono attività di manutenzione e guardiania, produzione orticola (in particolare olio e miele) e, come in questo caso, testimonianza ed educazione alla legalità.
“Le persone da noi ospitate – spiega Federico Muraro del Progetto Esodo-Lembo del Mantello – sono impegnate in un percorso di reinserimento nella società dopo la detenzione. La testimonianza è un punto focale di questo percorso e diventa ancora più importante se essa è rivolta ai giovani, che spesso vedono il mondo del carcere come una realtà lontana, quasi fosse fuori dalla società”.
Ma Villa Vescova non è solo uno spazio per percorsi scolastici: è, infatti, anche un luogo di cultura che ospita eventi, uno spazio per incontri associativi o per percorsi spirituali, un luogo in cui si sviluppano produzioni agricole a km zero.
“La Villa è un contenitore che si presta a diverse iniziative – spiega la responsabile degli eventi Laura Maino -. Per quel che riguarda i percorsi sulla legalità, ci rivolgiamo a tutte le scuole secondarie di secondo grado del territorio, che siamo ben lieti di accogliere per offrire loro un’esperienza educativa originale e ricca di spunti di riflessione”.
Le scuole interessate possono scrivere a info@villavescova.it o telefonare allo 0444 1270209.